Diagrams and photographs from an old ballistics manual from the 1970s aid in the comprehension of the anatomy and dynamics of discharging a firearm, specifically that of a shotgun.
A graph shows the directions of the combustion of the dust grains, translated into concentric parallel lines within geometric figures.
The precision of the geometry is counterposed, on the other hand, the negative cast of the shot: a constellation of scattered marks that pierce a metal plate, cross it, sculpt it, spot it with color.
Andrea Borghi himself manufactures the cartridges which he fills with pigment and then fires with a rifle at aluminium plates, hanging from steel cables stretched between the trees, in the woods of the Apuan Alps.
The clearing in the woods now becomes the theatre of an artistic ritual, which playfully subverts the imagery of the firearm: the act of shooting is neutralised and converted into a sculptural gesture and sonic event.
Andrea Borghi is a sound artist who combines performance and sculpture, in an artistic practice in which the plasticity of the object becomes a source of sound. Here, the metal plate becomes the target e amplifier of a sound that is amplified by the mountain, which responds to the shot with a series of echoes and reverberations.
On the one hand, the sonic dimension, an immaterial imprint of the geography and geology of the place, on the other, the slab-sculpture, forged by the violence of the shot and mitigated by that halo of colour halo of colour which then remains imprinted on the edge of the holes, created by the shotgun shells.
From those pigmented holes, from that lacerated material, the encroachment opens toward elsewhere, toward a dimension of infinity. And when the slabs take on the appearance of craters and lunar landscapes, the gaze is lost in the reflection of silver light: another experience of infinity, alterity and beauty.
Diagrammi e fotografie di un vecchio manuale di balistica degli anni ‘70 aiutano a comprendere l’anatomia e la dinamica dello sparo di un’arma da fuoco, nello specifico quello di un fucile.
Un grafico riporta le direzioni della combustione dei grani di polvere, tradotte in linee parallele concentriche all’interno di figure geometriche.
Alla precisione della geometria si contrappone, dall’altra parte, il calco al negativo dello sparo: una costellazione di segni sparsi che perfora una lastra metallica, la attraversa, la scolpisce, la macchia di colore.
Andrea Borghi fabbrica lui stesso le cartucce che riempie di pigmento per poi sparare con un fucile contro delle lastre di alluminio, appese a dei cavi d’acciaio tesi tra gli alberi, nei boschi delle Alpi Apuane.
La radura nel bosco diventa adesso il teatro di un rituale artistico, che sovverte ludicamente l’immaginario dell’arma da fuoco: l’atto dello sparo neutralizzato e riconvertito in gesto scultoreo e evento sonoro.
Andrea Borghi è un artista sonoro che combina performance e scultura, in una pratica artistica in cui la plasticità dell’oggetto diventa fonte generatrice di suoni. Qui la lastra metallica si fa bersaglio e amplificatore di un suono a sua volta amplificato dalla montagna, che risponde allo sparo con una serie di echi e riverberi.
Da un lato la dimensione sonora, impronta immateriale della geografia e geologia del luogo, dall’altra la lastra-scultura, forgiata dalla violenza dello sparo e mitigata da quell’alone di colore che rimane poi impresso sul bordo dei fori, creati dalla rosata dei pallini della cartuccia del fucile.
Da quei fori pigmentati, da quella materia lacerata si apre lo sconfinamento verso un altrove, verso una dimensione di infinito. E quando le lastre assumono le sembianze di crateri e paesaggi lunari, lo sguardo si perde nella riflessione della luce argentea: un’altra esperienza di infinito, alterità e bellezza.
Progressione per strati paralleli dall’esterno verso l’interno e dall’interno verso l’esterno, della combustione di grani a forma di cilindretto forato (a sinistra) e di dischetto forato. Si noti come la progressiva riduzione della superficie periferica sia in parte compensata dal progressivo aumento della superficie interna.
Rappresentazione grafica, in proiezione piana, della combustione per strati paralleli di grani di polvere di forma sferica, cubica e cilindrica (da sinistra a destra). Le frecce indicano la direzione della combustione.
Dall’alto in basso e da sinistra a destra: cartucce Flobert 6 mm a palla conica. Cartucce Flobert 9 mm a bossolo interamente metallico, con carica semplice (piombo gr 4,80). Cartucce Flobert 6 mm a palla tonda. Cartucce Flobert 9 mm a bossolo interamente metallico, con carica doppia forza (piombo gr 7). Cartucce Flobert 9 mm a palla tonda. Cartucce Flobert 6 mm a bossolo interamente metallico, con carica semplice (piombo gr 1,20).
Le tradizionali parti componenti del bossolo e dell’innesco, accanto ad alcuni bossoli finiti.
Inneschi doppia forza coperti (a sinistra), e scoperti.
Da sinistra: cartucce normali per fucili di piccolo calibro; cartuccia calibro 28 “Gotico” a carica maggiorata (piombo gr 25); cartuccia cal. .410 francese, con bossolo di mm 73 e gr 20 di piombo.
Da sinistra: cartuccia cal. 28 americana, con bossolo di mm 70 e gr 21 di piombo; cartuccia cal. .410 americana con bossolo di mm 63.5 e gr 14 di piombo; cartuccia cal. .410 americana, con bossolo di mm 76 e gr 21 di piombo; serie di cartucce cal. 6 e 9 mm a palla e a pallini in bossolo interamente metallico; cartuccia cal. 9 mm con tubo in cartone.
Borraggio: a destra tre borre-contenitori “uniforce” (Unitizad); al centro, in alto, due coppette otturatrici biorientabili;
a sinistra in basso, tre borrette di sughero che costituiscono l’elemento complementare sovrapposto alle coppette; a sinistra, in alto, il collare di protezione dei pallini “Mark 5”.
Caratteristiche costruttive del bossolo: 1=tubo; 2=fondello esterno (corazza); 3=buscione; 4=rinforzo interno; 5=camera-polvere a volume costante; 6=apparecchio d’innesco; 7=lunghezza del bossolo.
Profili di fondelli interni: 1=fondello piano; 2=fondello parabolico; 3=fondello mezzoconico; 4=fondello conico; 5=fondello universale.
Spaccato dei tre tipi di inneschi: innesco comune 6,45; innesco doppia forza scoperto; innesco doppia forza coperto.
Riproduzione fotografica della traccia oscilloscopica delle curve di pressione-tempo segnate da una serie di 5 cartucce.
Fiamma dell’apparecchi d’innesco 6,45 a due fori e fiamma dell’apparecchio d’innesco a doppia forza.
Come si presenta, fissata da fotografia ultrarapida, l’intera rosata di una cartuccia con 36 gr di pallini n. 7 alla distanza di m 7,23 dalla bocca di una canna molto strozzata (strozzatura mm 0,75).
Come si presenta, fissata da fotografia ultrarapida, l’intera rosata di una cartuccia con 36 gr di pallini n. 7 alla distanza di m 7,23 dalla bocca di una canna cilindrica.